L’evento sull’inquinamento ambientale si è svolto presso l’auditorium dell’Acquario di Livorno. Solo rinviato di alcuni giorni per il maltempo il rilascio della tartaruga caretta-caretta.

Doveva essere la giornata per il rilascio di una meravigliosa tartaruga trovata circa 2 mesi fa in mare aperto ferita ed impigliata ad un sacco di plastica ma poi curata dagli esperti del centro di recupero e riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno gestito da Costa Edutainment.

Le condizioni meteo sono invece risultate avverse e l’esemplare di Caretta caretta dovrà aspettare solo qualche giorno prima di tornare a nuotare nel suo habitat naturale.

Nel frattempo l’auditorium dell’acquario è stato teatro di un evento partecipato sul tema dell’inquinamento marino rivolto agli allievi delle Classi IV A e IV B del Plesso Villa Corridi Circolo Didattico La Rosa di Livorno. Quegli stessi studenti che, insieme agli operatori del Circolo Nautico “Nazario Sauro”, si erano resi co-protagonisti nel mese di luglio del recupero di “Smeralda”, così hanno chiamato la tartaruga marina, nei pressi del moletto dello Scoglio della Regina.

“La battaglia contro l’inquinamento marino del nostro litorale – ha affermato Giovanna Cepparello, assessora all’Ambiente del Comune di Livorno – continua su più fronti. Sul nostro territorio sono presenti soggetti pubblici e privati che fanno della tutela della costa, del mare e dei fondali la loro missione. Mi preme sottolineare – ha concluso Cepparello – che a Livorno abbiamo il sostegno appassionato anche di centinaia di volontari che dedicano buona parte del loro tempo libero a pulire le nostre spiagge rese troppo spesso sporche dall’incuria di alcuni incivili”.

A coordinare l’evento di stamani Giovanni Raimondi, Referente Didattico Scientifico dell’Acquario di Livorno, che ha sottolineato l’importanza di fare rete tra gli attori presenti, per limitare i danni causati dalla plastica e dal marine litter in genere.

Valentina Menonna, Coordinatrice dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, ha descritto le numerose attività dell’OTB promosso dalla Regione Toscana e coordinato come punto informativo dall’uff. Ambiente del Comune di Livorno. Si tratta di un presidio operativo in grado di garantire un monitoraggio attento e puntuale su tutto ciò che avviene nel “Santuario Pelagos”, lo specchio d’acqua di circa 87.500 km² individuato davanti alle coste della Toscana, della Liguria, della Sardegna, della Francia e della Corsica. “Iniziative – ha proseguito Menonna – realizzate durante tutto l’arco dell’anno con risorse garantite dal Progetto Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 denominato EcoSTRIM che vede la cooperazione tra Francia e Italia nella costruzione di una strategia di sviluppo e promozione di attività turistiche e sportive sostenibili, dedicate all’ambiente marino e costiero. Tra queste proprio il recupero degli esemplari di tartaruga feriti fino al rilascio in mare”.

La Capitaneria di Porto di Livorno, rappresentata dal Capitano di Vascello Giovanni Scattola e il Tenente di Vascello Jenny Ceccarelli, ha presentato il ruolo della Guardia Costiera nella difesa dell’ambiente marino mentre la Prof.ssa Letizia Marsili, referente del Dipartimento di Scienze fisiche della terra e dell’ambiente dell’Università degli studi di Siena, è intervenuta sul tema delle relazioni pericolose tra le tartarughe Caretta caretta, il marine litter e la contaminazione invisibile del mare.

Cecilia Mancusi del Settore mare di ARPAT ha parlato del monitoraggio che l’Agenzia svolge sulle plastiche nell’ambito delle attività previsto dalla Strategia Marina e ha fornito i dati della tartarughe salvate in Toscana nel 2020 rispetto al totale degli individui segnalati spiaggiati, pescati accidentalmente, feriti o visti in difficoltà: sono state rilevate 47 tartarughe ed il 17% sono state salvate con o senza ospedalizzazione.

Matteo Sommer, veterinario di Costa Edutainment S.p.A. per l’Acquario di Livorno-Centro di Recupero e Riabilitazione tartarughe, ha descritto con dovizia di particolari gli effetti negative che le plastiche hanno sul mare e sulle tartarughe marine.

Cristina Del Moro della Direzione Soci e Comunicazione di Unicoop Tirreno ha illustrato i risultati della campagna “Un mare di idee per le nostre acque” mentre Enzo Persico del Circolo Arci pesca Nazario Sauro ha descritto l’esperienza in corso con il cosiddetto cestino mangia plastica “Seabean-Lifegate” posizionato per raccogliere rifiuti plastici all’interno del porticciolo.

Laura Lezza, fotografa, ha presentato la campagna immagine “E’ tua. Come una reporter può far nascere una coscienza ambientale attraverso le sue foto» realizzata sul tema dell’abbandono delle mascherine di protezione facciale insieme al Comune di Livorno e AAMPS.

L’Associazione “Sons of the Ocean”, rappresentata da Matteo Nani, ha descritto le tante attività di sensibilizzazione e pulizia delle spiagge lungo la costa labronica, così come David Gabriellini del Centro Surf 3 Ponti ha valorizzato il legame tra sport e rispetto dell’ambiente.

L’evento si è concluso con gli interventi di Ci.Ca.Sub. e WWF: Roberto Mattera ha descritto gli “Orrori sommersi” e le azioni di pulizia dei fondali marini e Antonio Martelli ha raccontato l’esperienza delle pulizie straordinarie delle spiagge a cura dei volontari e il monitoraggio della costa per verificare l’eventuale presenza di nidi di tartarughe.

A breve, comunque appena le condizioni meteo lo permetteranno, Acquario di Livorno e Costa Edutainment comunicheranno il giorno in cui avverrà la liberazione della tartaruga “Smeralda”.

Condividi questo articolo!