Livorno, 5 novembre 2020 – Come ha sottolineato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa un cittadino su tre vive in paesi che non hanno ancora messo al bando l’utilizzo dell’amianto, materiale che può provocare all’uomo gravi patologie in caso di esposizione. Per questo il Parlamento Europeo ha approvato nel 2013 una risoluzione che dà impulso alla definitiva rimozione dei materiali contenenti amianto entro l’anno 2028.
Anche a Livorno, nel corso dell’evoluzione urbanistica del territorio, sono stati utilizzati materiali contenenti amianto (MCA) per realizzare coperture e altri manufatti edilizi.
Tutti gli studi scientifici disponibili dicono che i materiali contenenti amianto, specialmente quando esposti agli agenti atmosferici, con il trascorrere del tempo e senza che vengano effettuati adeguati lavori di manutenzione, tendono ad ammalorarsi fino allo sfaldamento e alla dispersione delle fibre nell’ambiente.
Per la salvaguardia e la tutela della salute pubblica, l’Amministrazione comunale già da tempo ha predisposto specifiche procedure tecnico-amministrative, messe a punto dal settore Ambiente, che si attivano in seguito a segnalazioni di MCA sfaldabile o compromesso.
Al di là di di questi specifici interventi, l’Amministrazione Comunale, per acquisire un quadro generale della presenza di amianto in città, indispensabile per formulare strategie di più ampio respiro, ha portato a termine la realizzazione di una Carta georeferenziata che rappresenta tutti i siti cittadini oggetto di esposti o di pratiche per lo smantellamento di superfici con MCA.
Questa carta georeferenziata, aggiornabile e “in progress”, rappresenta il completamento della Fase 1 del Progetto “Livorno Amianto Free”, un progetto di interesse generale varato dall’Amministrazione comunale ad ulteriore protezione dell’incolumità e della salute dei cittadini, in ottemperanza alle risoluzioni dell’Unione Europea, alle linee guida della Regione Toscana (deliberazione del Consiglio Regionale n. 7 del 14/2/2017), e agli obiettivi operativi finalizzati al miglioramento dell’ambiente urbano e della qualità dell’aria e alla riduzione dei rifiuti contenuti nel Documento unico di programmazione 2020-2022 del Comune di Livorno.
Nell’approvare la Carta dei siti georeferenziati, la Giunta comunale, nell’ultima seduta, ha anche dato mandato al settore Ambiente di procedere con la Fase 2 del Progetto, che prevede per l’anno 2021 una ricognizione del territorio mediante un drone ad alta tecnologia in grado di compiere rilevazioni agli infrarossi delle superfici contenenti amianto, con contestuale riversamento dei dati in mappe georeferenziate, diversificate in base all’indice di degrado.
In questo modo sarà possibile individuare e mappare ancora meglio le criticità, per promuovere strategie consapevoli per la riduzione dell’inquinamento da MCA, dando il via alla Fase 3, nella quale si metterà a punto un piano per l’eliminazione o la messa in sicurezza delle superfici di MCA secondo un indice di priorità stabilito in Fase 2.
“Grazie al prezioso lavoro dei tecnici dell’Ufficio Ambiente – commenta l’assessora Giovanna Cepparello – la città ha a questo punto a disposizione un importante strumento conoscitivo, che sarà affinato nel corso del 2021, e che ci permetterà di adottare i necessari provvedimenti per la tutela della salute pubblica in modo sistematico e basando l’ordine degli interventi su dati certi e trasparenti”.